Dominante sul paesaggio della Bassa Valle di Susa, la Torre della Bicocca rappresenta una delle più significative testimonianze dell’architettura medievale e della strategia difensiva e comunicativa del Piemonte. La sua posizione, tra i comuni di Buttigliera Alta e Ferriera, rivela l’antica funzione di sorveglianza e segnalazione lungo le principali vie di transito, tra cui la Via Francigena.

Dichiarata bene di interesse culturale ai sensi del D.Lgs. n. 42/2004, questo edificio è un punto di riferimento per gli itinerari storici del territorio di Buttigliera Alta e uno dei simboli più riconoscibili della valle Alta.

Come è fatta

Di forma cilindrica e alta inizialmente circa 15 metri, la Torre della Bicocca misura oggi 14 metri a causa del deterioramento del coronamento superiore, che un tempo presentava una merlatura a coda di rondine. Si erge su un basamento di circa 1 metro rinforzato da blocchi di pietra ed è costruita in muratura di pietra con interposta malta di calce aerea. Il diametro alla base è di 3,9 metri, mentre all’altezza dell’ingresso, posto a circa 7 metri da terra, misura 2,5 metri.

L’accesso sopraelevato era probabilmente raggiunto dai soldati di stanza tramite una scala di corda, retraibile per motivi di sicurezza. Tra l’ingresso e la sommità si trovano feritoie e piccole aperture, incorniciate in mattoni, poste a est e nord-ovest: insieme all’accesso a sud-ovest consentivano di osservare l’intero territorio circostante senza uscire dall’edificio.

Sulla sommità un tempo era presente una piattaforma quadrata a supporto di un focolare, utilizzata per le segnalazioni notturne, come confermato da un’ordinanza del 1799 del comandante del presidio francese che disponeva di provvedere al «fanale della Bicocca». Sul finire dell’Ottocento, dopo l’installazione del telegrafo ottico sull’altura di San Grato in Rivoli, la Torre fu probabilmente inserita nella linea di trasmissione Torino-Lione-Parigi.

Le origini e la funzione storica

Sebbene le fonti documentarie dirette siano frammentarie, l’analisi delle tecniche costruttive e il contesto storico-geografico collocano l’origine della Torre in epoca medievale. La posizione elevata garantiva un controllo visivo esteso, permettendo la trasmissione di messaggi probabilmente tramite segnali di fumo o luminosi a lunga distanza.

La Torre della Bicocca è uno dei soli due esempi rimasti in Valle di Susa di torre medievale circolare con funzione di segnalazione; la sua “gemella”, la Torre di Villardora, detta “del Colle”, si trova in posizione speculare al lato opposto della valle e con essa formava un sistema visivo coordinato. Questa configurazione a coppia sottolinea l’importanza strategica del sistema di comunicazione medievale tra i borghi della Bassa Valle.

Le torri a pianta circolare offrivano maggiore resistenza strutturale rispetto a quelle quadrate e ottimizzavano i punti di osservazione sul territorio, diventando un elemento chiave della difesa e della sorveglianza territoriale.

Il declino

Nel corso dei secoli, con la perdita della funzione militare e di segnalazione, la Torre ha subito un lento e progressivo deterioramento. L’edificio è giunto fino a noi in stato di rudere, segnato dall’erosione del tempo, dagli agenti atmosferici e dall’abbandono. Fino all’avvio dell’attuale progetto di restauro, la sua integrità strutturale era gravemente compromessa, pur mantenendo intatto il suo fascino storico e la sua importanza paesaggistica.

Il progetto di recupero finanziato dal PNRR ha interrotto il degrado e ha consentito di preservare la Torre, assicurando alle future generazioni la possibilità di conoscere e apprezzare questa straordinaria testimonianza del passato.